Sicily and Vinitaly

È il più importante salone internazionale dedicato al dio Bacco. Giunge in questi giorni alla sua 46° edizione. Il Vinitaly 2012 ha aperto anche quest’anno le porte di Veronafiere al business di buyer e produttori di mezzo mondo lanciando ancora una volta il made in Italy in vetta. La kermesse si articola in convegni, incontri e dibattiti e ovviamente gustosissime degustazioni dei prodotti enologici e non solo. I quattro giorni di vetrina internazionale dedicata ai vini e ai distillati di tutta Italia hanno messo in luce le moderne progettualità d’impresa nel coniugare business e cultura; un binomio fruttuosissimo che ha già prodotto ottimi risultati nel mondo del vino italiano facendo registrare nel 2011 oltre 10 miliardi di euro di fatturato, di cui 4 provenienti dall’export. In questo contesto la Sicilia continua a rappresentare un caso felice grazie alla sua capacità di scommettere sul prodotto vino convogliando grandi energie e risorse. Ambasciatrice dei suoi territori l’enologia siciliana ha infatti saputo sfruttare il momento di grande espansione dei prodotti mediterranei in testa a Spagna e Portogallo, con la mira di rendere pienamente fruibile il patrimonio culturale, territoriale ed enologico dell’isola. Le cantine isolane hanno inoltre giocato bene nella sfida alla globalizzazione grazie ad una politica di offerta del vino a prezzi equilibrati e competitivi senza tradire la qualità e l’ identità territoriale. Ed è per questo che le aziende siciliane, con i cavalli di battaglia Nero d’Avola, Nerello Mascalese, Catarratto, Grillo, Inzolia, Zibibbo e Malvasia, hanno conquistato anche quest’anno la leadership nel Made in Italy enologico agganciando la propria crescita a quella più ampia dell’intero bacino Mediterraneo.

Elena Beninati

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